Testo di Carlo Di Giusto
La paternità della Fiat Panda va attribuita a Carlo De Benedetti, che nel luglio del 1976 – durante i cosiddetti “100 giorni” da amministratore delegato della Fiat – commissiona alla Italdesign di Giorgetto Giugiaro e Aldo Mantovani lo studio di una nuova utilitaria in grado di contrastare la concorrenza straniera.
Fabrizio Giugiaro, il figlio di Giorgetto, vede i primi schizzi della futura Panda quando ha circa 12 anni, sul tavolo della cucina della casa di montagna, dove si recavano per andare a sciare: “Il papà la chiamava container o frigorifero, perché era squadrata per avere il massimo dell’abitabilità”.
Nel 1978 la Fiat affida alla ditta Alfredo Stola e Figli di Rivoli (TO), una storica modelleria di stampi metallici attiva dal 1919, la realizzazione del cosiddetto “master model” della Panda.
Le dimensioni della futura Panda vengono parametrate a quelle di altri modelli della medesima categoria o addirittura superiore: le Fiat 126 e 127 tre porte, l’ Autobianchi A112, la Citroen Dyane, le Renault 4 e 5 e le Volkswagen Polo e Golf tre porte.
La Panda viene presentata alla stampa nel mese di febbraio 1980 a Roma, all”‘Hotel Hilton”. Quindi, nel mese di marzo, viene esposta al Salone di Ginevra.
Al Salone di Torino del 1980 l’Italdesign espone la prima versione a trazione integrale della Panda, la Offroader 4×4, progettata dalla propria divisione meccanica. Vengono realizzati tre prototipi, che superano brillantemente i test su percorsi fuori strada. La Fiat acquisisce il progetto.
La Panda viene costruita su licenza anche dalla Seat. La Panda spagnola ha l’onore di trasportare papa Giovanni Paolo II nel 1982. È sempre della Seat la Panda Abarth da 60 CV del 1981.
La Fiat Panda è tra le finaliste del concorso Auto dell’anno 1981. ma al termine della votazione giunge seconda, dietro alla Ford Escprt con 18 punti di distacco (308 contro 326). A penalizzarla, soprattutto i membri francesi e tedeschi. Era nella giuria anche l’ex pilota di F.1 e vincitore della Mille Miglia del 1957 Piero Taruffi.
Sempre nel 1981, la Panda si aggiudica il prestigioso Compasso d’Oro, il più antico e importante premio di design industriale al mondo.
Nel mese di settembre del 1981 la gamma della Fiat Panda si arricchisce con le varianti equipaggiate con il doppio tetto apribile di tela.
La Panda raggiunge il traguardo delle 500 mila unità prodotte nel maggio del 1982.
Su alcuni mercati esteri, a partire dal 1982, viene commercializzata la Panda 34, equipaggiata con un quattro cilindri raffreddato a liquido di 843 cm3 derivato da quello della Fiat 850.
Il 20 settembre 1982 l’offerta della Panda si amplia con l’introduzione della 45 Super, che porta al debutto la nuova mascherina anteriore con il logo stilizzato a cinque barrette inclinate che richiama l’impostazione grafica del marchio Fiat.
La gamma della Panda si allarga nel corso del 1983: il 4 marzo viene ufficializzato il debutto della 30 Super, che assume dunque i principali contenuti e i connotati estetici della 45 Super, lanciata cinque mesi prima.
Il 29 giugno 1983viene diffuso il comunicato stampa che annuncia il debutto della Panda 4×4. Prodotta a Termini Imerese, adotta il complessivo della trasmissione integrale fornito dalla Steyr di Graz, in Austria.
Il designer Paolo Martin firma, nel 1984 per Maggiora, lo studio di una vettura per impieghi full time, in città e fuori, derivata dalla Panda 4×4: la Maggiora Gobi 4WD.
Nei primi anni Ottanta la Moretti di Torino progetta, produce e commercializza la Panda Rock, una variante aperta del modello Fiat, disponibile con capote di tela o con tettuccio rigido asportabile.
Nel mese di luglio del 1984, la Fiat Panda raggiunge il traguardo del milione di unità prodotte.
Il mese di novembre 1984 vede un’ulteriore razionalizzazione della gamma Panda e l’introduzione di nuovi contenuti: ora a listino ci sono l’entry level 30 L, quindi la 30 CL e la 30 Super, mentre con il 4 cilindri di 903 cm3 resta solo la 45 Super, ora col cambio a cinque marce di serie. La 4×4 resta invariata, ma arrivano due nuovi colori: Bianco Corfù e Rosso Corsa.
Alla fine del 1984 le Panda prodotte superano ormai la quota significativa di 1.100.000: 900 mila sono uscite dagli stabilimenti di Desio (MI) e di Termini Imerese (PA) e le altre 200 mila su licenza all’estero (dalla Seat, in Spagna). Delle circa 770 mila unità vendute in Italia, il 75% è costituito dalla Panda 30, il 20% dalla 45 e il 5% dalla 4×4.
Il 25 gennaio 1985 la Fiat presenta al pubblico la Panda College, una serie speciale basata sulla 30 CL. Inizialmente la produzione prevista si attestava su circa 10 mila esemplari. Era contraddistinta dalla verniciatura bicolore metallizzata e da allestimenti specifici.
Nel 1985 la Panda 4×4 porta a termine con successo un impegnativo raid africano, Roma-Tunisi-Abidjan e ritorno, per 7.000 chilometri complessivi. Due anni più tardi, un’altra grande impresa: l’Australia Safariland, 14 mila chilometri tra Sidney e Perth.
Nel gennaio del 1986 la Panda beneficia del primo (e più importante) aggiornamento tecnico: sono nuovi i motori (entrambi Pire, di 769 cm3 da 34 CV e da 999 cm3 da 45 CV), la sospensione posteriore a Omega (tranne che per la 4×4) e l’allestimento interno completamente rivisitato. Novità anche nello stile: paraurti avvolgenti, frontale leggermente inclinato, passaruota posteriori ridisegnati, cristalli laterali anteriori senza deflettore, portatarga integrato nel paraurti posteriore.
Il marzo del 1986 vede l’ingresso in gamma della Panda Diesel: il quattro cilindri di 1.301 cm 3, derivato da quello della Uno D, offre una potenza di 37 CV e una coppia massima di 7,2 kgm a 2’500 giri. Contemporaneamente debutta anche la Panda Van, specificatamente dedicata a professionisti, aziende e commercianti.
Ai primi del 1987 viene annunciata la Panda 4×4 firmata Sisley, un marchio del gruppo Benetton che individua una linea di prodotti per il tempo libero. È disponibile in tre colori: Grigio Quartz, Rosso Bordeaux e Verde Tropico.
Sul mercato francese arriva la Panda 4×4 Val d’Isère, una versione speciale del 1987 equipaggiata con fari supplementari, barre di protezione, bordini passaruota, inclinometro e portasci. Venne riproposta con modifiche marginali anche nel 1989, 1990 e 1992.
AI 62° Salone Internazionale dell’Automobile di Torino, nel 1988, la carrozzeria Scioneri di Savigliano (CN) espone la Panda Valentina 750 S, un’interpretazione elegante della Panda con rivestimenti interni speciali.
Il mese di agosto 1988 saluta la duemilionesima Panda prodotta.
Nel 1989 due Panda 4×4 seguono l’Itala nella rievocazione del raid Pechino-Parigi del 1907 con il ruolo di auto staffetta per il capo spedizione e per le riprese televisive su un tracciato di 22.000 chilometri.
Nell’aprile del 1989 esce definitivamente dal listino la Panda Diesel.
Nel febbraio la 1990, la Fiat lancia la Panda Elettra. È la prima automobile elettrica moderna prodotta in serie. Può raggiungere i 70 km/h di velocità di punta con un’autonomia massima di 70 km.
Per celebrare i primi dieci anni della Panda, nel 1990 la Fiat lancia la Panda Top Ten, una versione speciale numerata prodotta in tiratura limitata a 1.000 esemplari. È l’ultima di una serie di modelli speciali: College (1985), 4×4 Sisley e Young (1987), Dance (1989), Sergio Tacchini, Young 2, New Dance e Italia ’90 (tutte nel 1990).
Al Salone di Parigi del 1990 debutta la Panda Selecta, prima vettura europea del segmento A dotata di cambio automatico. La Selecta adotta una trasmissione a variazione continua e arriva sul mercato a partire dal mese di maggio del 1991.
Nel mese di febbraio del 1991 arriva la Panda Shopping, una versione speciale della Panda 750: tre colori esclusivi (Rosso Bordeaux, Blu Agadir e grigio chiaro, tutti metallizzati), interno Blu Savana, cambio a cinque marce.
Nel luglio del 1991 la Fiat mette a disposizione del Coni diciotto Panda cabriolet delle quaranta realizzate dal Centro Stile Fiat in collaborazione con la carrozzeria Maggiora. Sono spinte dal motore Fire 750 e hanno la capote suddivisa in due parti apribili separatamente.
Nel febbraio del 2000 la Fiat Panda compie 20 anni (ed ancora in produzione): fino a quel momento stata prodotta in 60 versioni, commercializzata in 31 Paesi e venduta in oltre quattro milioni di esemplari.
Alla fine del 2001, quando la Panda è già l’auto più economica del listino, l’ultimo aggiornamento imposto dalle normative: il bocchettone di rifornimento viene integrato nella fiancata e protetto da uno sportellino.
Al termine di una carriera lunga ben ventitre anni e dopo quattro milioni e mezzo
di esemplari prodotti, l’ultima Panda, una 1100 i.e. Young di colore rosso amaranto, esce dalle linee di montaggio di Mirafiori venerd 5 settembre 2003, a mezzogiorno.
Nel marzo del 2006 l’artista concettuale britannico Simon Starling rende omaggio al designer e architetto Carlo Mollino: riproduce il radiatore della Nardi Bisiluro del 1955, alla quale aveva lavorato a suo tempo lo stesso Mollino, e lo installa sul cofano di una Fiat Panda del 1986, utilizzandolo come sistema di raffreddamento in luogo di quello originale. Per testare l’efficacia di questo innovativo elemento di design, la Panda viaggia ininterrottamente per ventiquattro ore sulla tangenziale intorno a Torino, città natale di Mollino.
Una Panda prima serie nera compare nelle battute iniziali del video di Tommaso Paradiso “Non avere paura” del 2019.